Preservare il Patrimonio attraverso il Restauro
La nostra missione, la nostra scelta aziendale

L’arte del restauro ha radici profonde, racchiuse nel suo stesso nome: “RE” che evoca l’idea del “ripristino”, e “STIURYAN”, un antico termine gotico che significa “solidificare”. In CLEA, vediamo questa definizione come una missione: donare nuova vita alle opere, assicurandone la solidità e la durata nel tempo, mantenendo intatta la loro autenticità.

In CLEA, vediamo questa definizione come una missione: donare nuova vita alle opere, assicurandone la solidità e la durata nel tempo, mantenendo intatta la loro autenticità.

Quando parliamo del nostro intervento presso l’ex Manifattura Tabacchi, commissionato dal Comune di Venezia, non ci riferiamo semplicemente a un progetto, ma a una testimonianza della nostra abilità. Con passione e precisione, CLEA S.C. ha rivitalizzato questa gemma storica, preservando ogni dettaglio originale e rinvigorendo i materiali segnati dal tempo.

Il nostro segreto? Un’equipe di professionisti altamente specializzati, la cui expertise tecnica si combina con anni di pratica sul campo. Ogni elemento, dalla copertura al rivestimento, dalla pavimentazione alla struttura muraria, viene trattato con un rigore e un rispetto che solo un leader del settore può garantire.

Ma cosa ci rende leader nel restauro? È la nostra capacità di coniugare rispetto per il passato e visione per il futuro. È la consapevolezza che ogni progetto è un tassello nella conservazione del nostro patrimonio architettonico. È la dedizione incessante al dettaglio e alla qualità. E, soprattutto, è la fiducia che numerosi clienti hanno riposto in noi, rendendo CLEA la prima scelta per chi cerca eccellenza nel restauro.

Manifattura Tabacchi non è solo un edificio; è un simbolo di storia, arte e cultura veneziana. In CLEA, ci siamo dedicati con passione e impegno a rianimare questa icona architettonica, conferendole un nuovo splendore senza compromettere la sua autentica essenza. Di seguito, vi presentiamo i dettagli salienti del nostro meticoloso intervento, un lavoro che testimonia non solo il nostro rispetto per il passato, ma anche la nostra visione per un futuro sostenibile e innovativo.

Pillole di storia

La Manifattura viene realizzata nel 1786 per volere di Girolamo Manfrin su progetto di Bernardino Maccaruzzi (1728 circa-1800).

Nel periodo Napoleonico la facciata viene ampliata e ristrutturata con un progetto a firma degli ingegneri ed architetti Giuseppe Mezzani e Antonio Zilli con la costruzione degli edifici sul Rio delle Burchielle.

La fabbrica si inseriva allora in un paesaggio lacustre con grande disponibilità di reti energetiche favorite dal rifornimento di materia prima, con l’agevolazione dei trasporti fluviali e marittimi. Richiamò inoltre la manodopera operaia costituendo uno degli opifici più rilevanti, inserito nella concentrazione di attrezzature e manifatture dell’area insulare del capoluogo con la creazione di un vero e proprio villaggio operaio.

Nei decenni post-unitari l’ampliamento delle strutture produttive e dei cicli di lavorazione comportarono modifiche strutturali significative, cambiò l’assetto che da artigianale divenne industriale, in un ambito in cui il paesaggio era in trasformazione. Nei decenni a cavallo tra fine Ottocento ed inizio novecento, in seguito anche a ripetuti incendi che la devastarono, la Manifattura acquistò l’aspetto di area industriale moderna.

Il complesso fu modificato e ristrutturato negli anni tra il 1915 ed il 1930 assumendo le sembianze attuali. Verso la metà degli anni settanta la manifattura di Venezia fu nuovamente restaurata.

Negli anni ‘90 il complesso cadde in disuso, destinato all’abbandono ed alla progressiva “dismissione”, assumendo ruolo di testimonianza del patrimonio tecnologico e produttivo della città. 

Figura 1. Foto storica del 1928

Il complesso architettonico

Varcato l’ingresso da fondamenta della fabbrica dei tabacchi su Rio del Burchiello si accede lungo il sottoportico al giardino interno del complesso edilizio dell’Ex Manifattura tabacchi. Si tratta di un insieme di costruzioni aventi caratteristiche architettoniche comuni, seppur progettate e realizzate in tempi differenti. Dal corpo di fabbrica centrale dell’edificio denominato 11, la cui facciata è prospiciente sul giardino interno, si sviluppano attraverso due passaggi aerei l’edificio 10 verso ovest e l’edificio 14 verso est.

I fabbricati presentano una pianta rettangolare ed uno sviluppo verticale a tre piani, l’edificio 15 invece si sviluppa ad Est e presenta caratteristiche costruttive più recenti in quanto fonte di un ampliamento risalente ai primi anni ‘60. Comuni sono gli elementi di ornamento delle finestre caratterizzate da arcate in muratura faccia a vista e soglie con conci in pietra artificiale, le cornici marcapiano sono realizzate in malta con fondi in laterizio e finitura pigmentata chiara. L’edificio 11 mantiene la struttura tardo ottocentesca con il timpano sagomato svettante e l’orologio ligneo, dipinto     con numeri romani a grandi caratteri, posto al centro nell’area sommitale dell’edificio. L’ osservazione ravvicinata delle cornici marcapiano rileva tracce di scialbature con numerosi interventi di ricostruzione. Gli intonaci esterni sono realizzati prevalentemente con malta di tipo tradizionale a base cementizia, lo si desume dal colore e dalla conformazione materica. Gli elementi architettonici e di ornamento sono in conglomerato cementizio (lapideo artificiale) e sono stati realizzati artigianalmente attraverso formatura sul posto.

Figura 2. Vista panoramica generale del complesso Ex Tabacchi

Intervento di restauro

L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione dell’Ex Manifattura Tabacchi a Venezia 2° lotto si inserisce nel più ampio progetto di Restauro e riqualificazione funzionale dell’intero complesso dell’Ex- Manifattura tabacchi di Venezia a nuova Cittadella della Giustizia. La planimetria generale di riferimento (in alto) riporta sia gli interventi in oggetto (2° Lotto).

Il progetto prevedeva importanti demolizioni delle strutture e dei solai, interventi di forte impatto e con conseguente perdita di tracce storiche, invece, l’impresa CLEA, ha proposto una variante all’intervento sulle strutture portanti degli edifici ricompresi nei lavori di realizzazione del 2° lotto della Cittadella della Giustizia con l’intento di conservare e valorizzare le strutture esistenti, nel pieno rispetto delle esigenze funzionali degli edifici. L’individuazione di una soluzione strutturale alternativa è stata possibile grazie ad una approfondita conoscenza delle strutture esistenti. Un importante approfondimento di indagine ha permesso di ridurre le incertezze sulle strutture esistenti permettendone la conservazione e la riqualificazione funzionale, ricercando soluzioni progettuali orientate al riutilizzo delle strutture portanti piuttosto che alla loro sostituzione, secondo i principi del restauro conservativo, limitando   le   demolizioni   allo   stretto   indispensabile,  in   modo   tale   da   evitare   la   diffusione nell’ambiente di rumori e polveri, considerando il delicato contesto in cui si operava e le difficoltà logistiche ad esso legate, questo ha limitato l’impiego di nuovi elementi strutturali e materiali da trasportare in cantiere, riducendo così il traffico di automezzi e natanti in entrata e in uscita e riducendo ove possibile i volumi di scavo e demolizioni e l’utilizzo di tecnologie che richiedevano il trattamento e/o il conferimento a discarica dei materiali demoliti e del terreno di risulta dalle lavorazioni, al fine di ridurre l’impatto ambientale del cantiere.

Per alcuni elementi strutturali sono stati previsti puntuali interventi di rinforzo, necessari per adeguare il sistema resistente alle prestazioni che le norme vigenti richiedono agli edifici che ospitano funzioni strategiche, come quelli in esame.

Si è adeguato il progetto alle nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC 2018) incrementando la resistenza sismica delle strutture portanti degli edifici 11 e 14 fino a raggiungere l’adeguamento sismico.

Secondo il principio di conservazione e riutilizzo, si è deciso di non modificare l’impostazione dell’organismo strutturale, continuando ad affidare alle murature anche il compito di resistere alle azioni orizzontali.

Come esempio d’intervento conservativo, nell’edificio 10, i pilastri e sono stati rinforzati con cerchiature realizzate con piatti in acciaio come da schema riportato in basso.

Conservando completamente la struttura dell’edificio, l’acciaio ha permesso di realizzare sistemi per assolvere a compiti specifici senza alterare i meccanismi resistenti virtuosi del sistema esistente (criterio del minimo intervento).

Soltanto la base dei pilastri di piano terra, è stata consolidata attraverso la rimozione e la ricostruzione della porzione corticale dell’elemento. L’intervento ha così consolidato la struttura senza modificare la sagoma attuale dei pilastri.

Anche le travi sono state rinforzate con staffature realizzate con piatti in acciaio, secondo lo schema tipologico riportato in basso. All’estradosso sono stati disposti piatti in acciaio continui a ripristinare la continuità dell’armatura superiore lungo tutto lo sviluppo dell’elemento.

Le foto sotto riportate, riguardano: la prima e la seconda un solaio eseguito con travi e coppelle di cotto restaurato con l’applicazione di una rete metallica rinforzata e successivo intonaco specifico rasante.
La terza foto riguarda il solaio in latero cemento con travi in cls, rinforzate con bordature in acciaio zincato.

Figura 1. Vista soffitto con coppelle prima del restauro _Edificio 11

Figura 2. Vista soffitto con coppelle restaurato _Edificio 11

Figura 3. Vista soffitto con travi c.a. consolidato _Edificio 10

La quarta foto tratta l’esecuzione del solaio di copertura eseguito mediante il mantenimento delle capriate in ferro opportunamente restaurate, il rifacimento della copertura con posa in opera di tavolato in legno doppio, un pacchetto di isolamento in lana minerale e l’impermeabilizzazione realizzata mediante posa di barriera a vapore e una guaina sopra il pacchetto isolante; il manto di copertura è stato rifatto mediante l’uso di coppi di recupero vecchi e parte con coppi nuovi.

Solaio prima dell’intervento di restauro                                

Solaio restaurato

Opere di restauro

L’analisi dello stato di conservazione condotte sugli intonaci, sugli ornati (cornici marcapiano, cornici di gronda intonacate, zoccolature in pietra e in lapideo artificiale, davanzali, chiavi di vota e peducci delle finestre realizzati in pietra artificiale) e le relative indagini stratigrafiche e campionature, ha portato alla proposta di un restauro prevalentemente conservativo, volgendo al recupero delle strutture in mattoni, delle colonne interne in ghisa, delle capriate in ferro, dei solai (con interventi di consolidamento e rinforzo), del recupero della scala storica nell’edificio 11, oltre al restauro dei serramenti esterni in ferro.
Per quanto concerne gli interventi esterni riguardanti gli intonaci e gli ornati a base di calce e/o cementizi, oltre ai saggi per individuare le stratigrafie, sono state eseguite delle prove di strappo “Pull-Off”, al fine di valutare il grado di adesione dell’impasto. Si è mirato ad interventi puntuali e diversificati in base alle diverse tipologie di intonaco realizzato in tempi differenti, con l’intento di limitare le demolizioni alle porzioni di intonaco degradato, mancante o fessurato, integrando solo ove necessario e nelle parti in cui nei casi in cui era necessario l’intervento di consolidamento della struttura in mattoni con interventi di scuci-cuci.
Questo approccio ha permesso di conservare quanto più possibile la bellezza originale dei manufatti storici.

Figura 1. Edificio 11: Vista prospetto sud prima dell’intervento

Figura 2. Edificio 11: dettaglio parete a sud prima dell’intervento

Figura 3. Edificio 11: dettaglio orologio del prospetto sud restaurato

Figura 4. Edificio 11: prospetto sud restaurato

Figura 5. Edificio 10: prospetto est restaurato

Figura 6. Edificio 11: prospetto nord restaurato

Fasi intervento:
Lo studio delle stratigrafie

Campionatura

Arco restaurato

Le approfondite osservazioni microscopiche delle campionature hanno permesso di trovare il colore originale degli esterni degli edifici a cui si è fatto riferimento per la scelta di finitura degli intonaci.

Arco prima del restauro

Arco restaurato

 Arco con elementi architettonici in pietra artificiale e mattoni faccia vista

Orologio prima del restauro

Orologio restaurato